Processo L’ anodizzazione è un processo elettrochimico mediante il quale la superficie di un metallo (soprattutto alluminio) viene convertita in un ossido, quando il metallo viene reso anodico in certi elettroliti, e come nel nostro caso, l’acido solforico. Tale acido, è l’elettrolita più largamente usato per l’ anodizzazione con corrente continua e produce un rivestimento di ossido trasparente, il cui spessore varia da 2,5 a 75 m m con caratteristiche di tenacità, aderenza e compattezza. Mediante un appropriato controllo dell’ elettrolita e dei parametri del processo, si possono produrre rivestimenti anodici adatti a scopi particolari. Infatti i rivestimenti possono essere sottili e densi, oppure grossi e porosi; il grado di porosità (che determina le loro caratteristiche di assorbimento) influisce in particolar modo sulla resistenza all’abrasione. Infine, sono state messe a punto procedure per produrre rivestimenti anodici duri e resistenti all’abrasione. Questi rivestimenti, destinati soprattutto per applicazioni sull’alluminio e sul magnesio, hanno anche un’elevata resistenza alla corrosione*, dato che la loro densità e spessore (da 25 a 125 m m) essendo maggiori di quelli dei rivestimenti anodici convenzionali, possono sopportare carichi più elevati. Per questi motivi essi stanno diventando rapidamente popolari nei casi in cui si richiede una combinazione di basso peso con alta resistenza all’usura, all’erosione e alla corrosione, ad esempio per le superfici di ingranaggi, camme, pistoni, cilindri, ventole, turbine, giranti, ecc.. *per applicazioni particolari, dove è richiesta una specifica resistenza alla corrosione dei particolari anodizzati, siamo in grado di effettuare dei test in nebbia salina, con relativa documentazione fotografica e relazione tecnica
Descrizione dell’impianto L’impianto di ossidazione anodica, è costituito da una serie di vasche da 2000 litri contenenti una soluzione di acido solforico ad una temperatura di 20-25°C; il tempo di anodizzazione, varia a seconda del tipo di materiale e dello spessore richiesto. Di seguito al trattamento di anodizzazione, esiste la possibilità di colorare l’ossido anodico tramite immersione, in soluzioni di colorazione costituite da pigmento organico nei colori, nero e bronzo.
I particolari vengono poi accuratamente asciugati mediante soffiatura e, quando richiesto, è prevista l’ oliatura degli stessi.